dipinto estremamente complesso ed articolato, frammentato in diverse scenette ma ugualmente molto affascinante (“tanto geniale quanto faticoso” lo definì giustamente raffaello causa nel 1972). Le varie scene si leggono in maniera paratattica da sinistra a destra e sono ambientate in una taverna. intorno a un tavolo ricoperto da un bellissimo tappeto si notano: la buona ventura, in cui la zingara legge la mano al giovane dal cappello piumato mentre un ragazzino cerca di rubargli i denari (e due birri dietro a loro s’insospettiscono), un giovane uomo dal cappello piumato nella tipica posizione dell’humor melancolicus, un oste con una caraffa di vino, un giovane violinista, una ragazza alla spinetta che si volta verso un maturo suonatore di liuto coronato d’alloro (un poeta: forse lo stesso Giovan battista marino, viste le somiglianze fisionomiche con i suoi ritratti) ripreso con la bocca aperta mentre sta cantando, un altro oste con uno spiedo.
Appartenuto alla collezione mossi di morano, il quadro assurse a notevole notorietà dal 1916 quando roberto longhi lo attribuì al giovane mattia Preti, uno dei protagonisti della stagione pittorica post caravaggesca a roma e nell’italia meridionale. Tutta l’impostazione della scena recupera chiaramente modelli creati dal merisi e divulgati dai suoi più diretti seguaci, da bartolomeo manfredi a Valentin de boulogne (basti pensare alla scena della buona Ventura, o a quella del concertino sulla destra) in una sorta di nostalgico recupero neocaravaggesco in date piuttosto tarde (si suppone tra il 1630 e il ‘35). non è semplice comprendere genesi e significato dell’opera: certamente ci sono precisi riferimenti ai cinque sensi, ma il giovane al centro allude chiaramente alla malinconia, che all’epoca si riteneva uno dei quattro temperamenti dell’uomo, mentre quello collerico potrebbe essere rappresentato dai birri, quello flemmatico dal giovane della Buona Ventura e quello sanguigno dal poeta cantore (Primarosa, cit.).
Oggi si ritiene opera di collaborazione tra Gregorio Preti e il giovane fratello mattia, il quale sarebbe responsabile in particolare del poeta cantore e di altri brani circo
scritti, mentre a Gregorio spetterebbero l’invenzione e la stesura delle restanti parti.
08/03/2023