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La nostra storia

Un’istituzione prestigiosa:

la Pinacoteca Albertina

a cura di Alberto Cottino*

Gli inizi
Gli inizi
L'Isola di San Francesco La Pinacoteca Albertina è collocata in dodici sale all’interno dell’edificio dell’accademia albertina. Il palazzo sorge nel luogo dove un tempo esistevano bellissimi giardini, orti e fabbricati di proprietà del convento dei frati minimi di San Francesco da Paola, come si evince dalle tavole realizzate da Giovanni tomaso borgonio per il Theatrum Sabaudiae (1682), la memorabile impresa editoriale che illustrava dettagliatamente tutti i possedimenti dei Savoia.
L'isolato
L'isolato
Madama Reale Cristina di Francia Nei secoli XVII e XVIII il convento si estendeva in tutto l’isolato compreso tra Contrada d’Angennes (oggi via San Francesco da Paola), via Po, contrada della Posta (l’attuale via Accademia Albertina) e via Principe Amedeo. La costruzione della chiesa e del convento di San Francesco da Paola fu iniziata intorno al 1632, con il sostegno di Vittorio Amedeo I di Savoia e soprattutto della Madama Reale Cristina di Francia, per proseguire nei decenni successivi sviluppando forse un progetto dell’architetto padre carmelitano Andrea Costaguta (ma la paternità non è certa). Nel corso del Settecento, lungo il perimetro degli orti furono costruiti altri edifici dati in affitto, ma a causa delle soppressioni napoleoniche (decreto della commissione provvisoria, 18 dicembre 1800) che purtroppo devastarono il patrimonio storico, artistico e religioso piemontese, il convento venne abbandonato e da lì a poco iniziarono le trasformazioni d’uso.
Il palazzo e La Rotonda
Il palazzo e La Rotonda
Giuseppe Maria Talucchi Diversi locali andarono immediatamente ai regi collegi per le facoltà universitarie di teologia, legge, medicina, chirurgia e lettere e altri al collegio delle Province, che dal 1823 passarono sotto la direzione dei Gesuiti.
Dallo stesso anno l’architetto di cultura neoclassica Giuseppe Maria Talucchi lavorò alla severa e monumentale facciata dell’edificio su contrada della Posta (l’attuale facciata dell’accademia), mentre tra il 1826 e il 1828 circa costruì la cosiddetta Rotonda, un bell’edificio dall’originale forma cilindrica che originariamente doveva ospitare il Pubblico Ginnasio di latinità, situato oggi nel cortile. Lo stesso talucchi negli anni ’30 divenne professore aggiunto di architettura presso l’accademia.
1678
1678
Madama Reale Maria Giovanna Battista di Savoia - Nemours Il 16 aprile 1833 carlo alberto donò la parte di fabbricati dell’ex convento che danno sull’attuale via Accademia Albertina alla Regia Accademia, che a quell’epoca aveva ormai una sua illustre storia. Infatti, già nella prima metà del Seicento era attiva l’Università dei pittori, Scultori e Architetti in seguito denominata Compagnia di San Luca. L’istituzione fu rifondata nel 1678 dalla Madama Reale Maria Giovanna Battista di Savoia - Nemours con il nome di Accademia dei Pittori, Scultori e Architetti, sul modello dell’Académie Royale di Parigi e riorganizzata da Vittorio Amedeo III giusto un secolo dopo.
Con l’acquisizione dei fabbricati si poterono così accorpare le varie scuole d’arte che fino ad allora erano sparse tra le soffitte del palazzo dell’Università, l’accademia delle Scienze e altri luoghi poco agevoli. in realtà l’idea di trasferire le scuole d’arte nell’ex convento dei minimi risale all’indomani delle soppressioni napoleoniche, ma per ragioni varie fino a quelle date non era mai stato attuato.
Oggi
Oggi
Carlo Bernardo Mosca, Ernest Melano Le ristrutturazioni d’epoca carloalbertina furono affidate all’ingegnere Carlo Bernardo Mosca, e in seguito all’architetto pinerolese di cultura neogotica Ernest Melano (personaggio di punta a torino in quegli anni, che dal 1837 venne nominato accademico: suo tra l’altro il restauro dell’abbazia di altacomba, sacrario dei Savoia, pressoché distrutta dai tumulti della rivoluzione Francese) il cui progetto, testimoniato da diversi disegni tuttora conservati presso la biblioteca dell’accademia, divenne esecutivo nel 1838.
Nei decenni successivi l’edificio subì diversi ampliamenti e adattamenti, in particolar modo dopo i gravissimi danni subiti durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, che tra l’altro distrussero la copertura e parte del Salone d’onore, per adattarlo alle mutate esigenze didattiche, fino a raggiungere l’aspetto attuale.

*Testi tratti dal volume: La Pinacoteca dell’Accademia Albertina, a cura di Alberto Cottino, Ed. AlbertinaPress, 2019 – ISBN: 978-88-94843-33-0

Dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 18, ultimo ingresso alle 17:30.
Mercoledì chiuso.

Intero: 10,00€
Ridotto: 8,00€ (per le scuole: 3,00€)
Per maggiori informazioni clicca sulla voce prezzi.

Via Accademia Albertina 8
10123 Torino (TO)
+39 011-0897370