Il bellissimo dipinto proviene probabilmente dall’abbazia di Staffarda, insieme all’altra tavola di Giampietrino conservata in Pinacoteca, il Cristo deriso.
L’opera, che purtroppo ha parecchio sofferto nel corso del tempo, raffigura in primo piano Gesù bambino, adagiato al suolo su un lenzuolino bianco, voltato verso lo spettatore e in atto di benedizione; anche l’angelo a destra, dalle bellissime ali variopinte, si volta verso chi guarda con un lieve sorriso, coinvolgendolo nell’evento sacro; la Vergine e san Giuseppe sono inginocchiati in atto di adorazione del piccolo Gesù.
Sullo sfondo si vede un edificio sorretto da un’elegante colonna classica angolare ma provvisto anche di una rozza tettoia posticcia con un tetto in paglia parzialmente rovinato; sulla parte sinistra della scena si nota una colonna spezzata e sullo sfondo alcuni pastori, con un angelo in volo che reca un cartiglio con l’annuncio della nascita. La figura della madonna ripropone con alcune varianti quella della Madonna e Santi della Pinacoteca ambrosiana, a sua volta probabilmente legata a studi di Leonardo per un’Adorazione dei Magi, ma la composizione nel suo insieme si avvicina maggiormente alla Natività con due angeli del museo civico di Lugano. l’angelo a destra è una chiara rivisitazione di quello della prima versione della Vergine delle rocce (Parigi, louvre), evidentemente esemplato su un cartone o su qualche derivazione, visto che alla presumibile data del quadro (anni ’30 del ‘500), l’originale vinciano era emigrato in Francia già da parecchio tempo.
08/03/2023